Il Web Marketing Festival si è evoluto negli anni e, oramai, la transizione verso il nuovo claim We Make Future è completa.
Finalmente abbiamo avuto l’opportunità di tornare a imparare in presenza, dopo due anni di formazione da remoto che, dobbiamo ammetterlo, è stata utile ma sicuramente meno coinvolgente.
Così ci siamo trasferiti per 3 giorni sotto il cocente sole di Rimini, al fresco dell’aria condizionata degli immensi padiglioni della Fiera, e siamo rientrati con un carico di entusiasmo, nozioni da approfondire e (tanti) libri da leggere e studiare!
Partecipare di persona ci ha anche permesso di conoscere altri professionisti del nostro settore e di incontrare qualcuno con cui finora avevamo instaurato contatti “virtuali”.
Gli speech che hanno lasciato il segno
Per Alessandro gli interventi più interessanti sono stati sicuramente quello di Federico Faggin e Mimmo Lucano. Per quanto riguarda quelli prettamente tecnici:
- “Cybersecurity e terze parti: quando sono necessarie delle cautele in più?” di Gaia Guadagnoli, ha offerto molti spunti utili per migliorare il nostro lavoro
- “Smart working ovvero: come abbiamo imparato a fare a meno di uffici&capi e ad amare la sociocrazia” di Lorenzo Massacci e Giorgia Pavia, perchè ha ripercorso quanto fatto internamente in Nodopiano
Spera per il meglio, preparati per il peggio
Di questo WMF 2022 la cosa che più ha colpito Lorella è stato l’intervento di Debora Bottà intitolato “Dai Dark Personas al Pre-Mortem: strumenti per pensare al peggio e progettare al meglio”.
La speaker ha messo in luce qualcosa di sottovalutato: in un prodotto o in una soluzione ci potrebbero essere delle persone che se ne approfittano in modo negativo, creando un problema ulteriore a quello che stiamo risolvendo. Per prevenire si possono seguire 2 strade:
- durante la creazione delle User Personas meglio prevedere anche un personaggio cattivo per giocare d’anticipo
- in fase di lavorazione affidare a un membro del team il compito di andare contro le idee del gruppo, per una visione davvero globale
Google, SEO, SERP e keyword
L’intervento più interessante per Matteo è stato quello relativo al cambiamento dei parametri di valutazione di Google delle pagine di un sito web.
Fino a un pò di tempo fa per posizionarsi bene su Google una pagina doveva contenere la parola chiave o i suoi sinonimi ripetuti più volte, per includere quante più query di ricerca possibile.
Ora le esigenze dell’utente sono al centro e forzare il testo per spingere una keyword è diventato completamente inefficace.
Ad esempio, è sufficiente scrivere la parola chiave una sola volta all’interno del testo e Google, tramite un processo di machine learning basato sull’esperienza degli utenti, ci posiziona più o meno in alto nella SERP.
Generare contenuti di valore e pertinenti
Alessia ha portato a casa tanto materiale su cui riflettere per progettare una narrazione e una comunicazione evoluta, che abbia come obiettivo creare una relazione di valore con gli utenti. Anche quando si comunica nel B2B dobbiamo tenere ben presente che non ci rivolgiamo ad aziende, ma alle persone che lavorano in quell’azienda.
Il contenuto che fidelizza l’utente e che consente il maggior ritorno dell’investimento è quello che condivide valori e storie.
Per riassumere, per noi gli ingredienti della formula di successo del Web Marketing Festival sono:
- la diffusione delle competenze digitali
- la promozione di tematiche sociali e l’inclusività
- lo spettacolo (perchè è anche importante divertirsi!)
- il tema dell‘innovazione a fare da collante
Concludiamo ponendo a te una domanda che si sta facendo sempre più pressante: hai suggerimenti per organizzare in modo funzionale la libreria in ufficio?