Come tutte le web agency che si occupano di comunicazione e sviluppo software, lavoriamo in un contesto multi-project e multi-client. Questo significa avere a che fare con picchi di lavoro alti e bassi, esigenze molto diverse e approcci differenti.
Il nostro lavoro è creare software partendo da zero, realizzare brand identity, gestire campagne social e allo stesso tempo essere tecnici e creativi.
Ognuna di queste attività non è mai scolpita sulla pietra, poiché non si può sapere se quello che fai ora potrà andare bene tra 3 o 6 mesi.
Tuttavia, c’è una cosa che abbiamo imparato nel tempo: se riscontriamo un problema possiamo essere certi che qualcun altro nel mondo lo ha già avuto prima di noi e la soluzione esiste.
I principi e gli effetti del metodo Agile
Partendo da questo principio, ecco che ti trovi ad applicare il “Manifesto per lo sviluppo agile del software” scritto nel 2001, guarda caso, da informatici come noi.
Questo documento racchiude tutto ciò che può servire per affrontare le problematiche che ci possono capitare quotidianamente e creare valore per noi e, soprattutto, per i nostri clienti.
Il metodo Agile non è qualcosa che si può applicare sempre o con chiunque, sicuramente funziona se tutti gli stakeholder coinvolti lo applicano e ne fanno parte. Quando questo avviene, risparmi:
- tempo
- soldi
- stress
Ti è mai capitato di lavorare ad un progetto con un obiettivo in testa e ritrovarti dopo 2 mesi con il cliente che ti dice: “Ma si potrebbe fare così?” “Ma si potrebbe modificare questo?” “Ma non è quello che chiedevo!”?
Beh, tutti quei ma si tramutano in costi, ulteriori offerte commerciali o, peggio, penali e insoddisfazioni interne e del cliente.
Agile, una volta e per sempre
Chi applica e prova l’Agile non torna più indietro.
Il principio è molto semplice:
- si ascolta il cliente e si cerca di capire insieme quale possa essere il Minimum Viable Product (MVP) per soddisfarlo
- si scompone l’individuato MVP in tutte le feature che andranno a realizzarlo e si crea il backlog di progetto, una sorta di lista di componenti che saranno generati di volta in volta
- si cerca di capire quanti sprint saranno necessari per realizzare il Minimum Viable Product e la durata di uno sprint (in genere da 2 a 3 settimane)
- alla fine di ogni sprint ci si allinea col cliente e si presenta cosa è stato fatto, lo si prova insieme e si decide cosa inserire nello sprint successivo
Con questo approccio, il cambiamento principale rispetto al metodo “standard” è il seguente: costi e tempi rimarranno uguali, l’ambito cambierà.
Probabilmente il prodotto finale non risulterà essere quello inizialmente richiesto dal cliente, ma sarà quello che più si avvicina alla sua volontà, quindi sicuramente meglio!
Usando il sistema tradizionale questo non sarebbe in alcun modo pensabile: mantenendo uguale l’ambito, cioè il prodotto finale, si andrebbe a influire sui tempi di consegna, con conseguente lievitazione dei costi.
Vi ricordate dei ma iniziali!? 🙂